La strada

Permettimi di fare un’ analogia (che come tutte le analogie ha una sua logica se ne comprendiamo il senso). In fondo (o in superficie) la vita può essere immaginata come una strada a senso unico. E’ a senso unico almeno a livello della coscienza nascita e morte procedono in una sola direzione lungo una “linea retta” (ovviamente nel mondo della profondità le cose stanno diversamente. Il percorso è molto più circolare, o meglio, mandalico ). Allora continuiamo nella analogia. Dicevamo che si tratta di una strada a senso unico. Questo – come detto – è legato al trascorrere del tempo. Per alcuni il percorso della strada (almeno in medicina cinese) è molto legato alla Yuan Qi ed al Jing che tradotto in occidentale vorrebbe dire che come la strada è fatta dipende dalla genetica. Sia in occidente che molto più in medicina cinese questo viene chiamato anche “fato” che in energetica è legato a quelle energie che si localizzano alle reni. Insomma in poche parole il “fato – destino” di ciascuno stabilisce come è fatta la strada. Se è inizialmente pianeggiante oppure presenta subito salite o al contrario se ha molte discese prima ancora di essere pianeggiante.
Detto in altri termini se la strada è scorrevole o al contrario se è difficoltosa per alcuni (specialmente in energetica) è legato molto a ciò che è in noi ma non siamo noi (il fato – destino).
Spesso poi (e lo descritto nell’ ultimo libro che ho scritto di medicina cinese) la strada ci compare nei sogni. Spesso si tratta di una strada in cui guidiamo una macchina. La possiamo guidare noi od altri. E in qualche modo rappresenta come stiamo “guidando” (o ci facciamo guidare) la nostra vita.
Ma non volevo parlare della guida della macchina perché ci “porterebbe via” dall’ oggetto del nostro discorso.
Dicevamo la strada: può essere in salita o pianeggiante e questo – come accennato – dipende dalla “genetica”.
Ma mi interessava richiamare la tua attenzione su un altro aspetto: la larghezza della strada stessa.
Insomma la strada può essere molto stretta (e questo rende difficoltoso stare al centro) o al contrario molto larga ed “accogliente” (ed è evidente che in questo caso è molto più facile stare all’ interno della strada stessa).
Questo è il punto o uno dei punti centrali. Se la strada è molto stretta è evidente che nei momenti di sbandamento (pensa al vento forte) è facile uscire dalla carreggiata.
Fuor di analogia il forte vento rappresenta i vari accadimenti a cui inevitabilmente ci sottopone la vita (parlo di vento perché questo in medicina cinese classica rappresenta i cambiamenti che dall’ “esterno” ci spingono e ci arrivano dall’ esterno). Se la nostra strada è larga è evidente che è molto più facile rimanere in carreggiata.
E la larghezza della strada dipende da noi. Da quanto abbiamo imparato a capirci, da quanto siamo alleati con noi stessi, da quanto abbiamo smesso di giudicare e (specialmente) giudicarci e abbiamo provato a capirci. La larghezza della strada dipende poi da quanto stiamo nel presente e quindi da quanto ricordiamo che il passato va lasciato andare.
Stare nel presente e cercare di carpirci e non giudicarci (e non giudicare gli altri che molto spesso è una proiezione dei giudizi che diamo o daremmo a noi stessi) allarga la strada.
Trovare del tempo per se, per ciò che piace … anche questo allarga la strada. Lo stress la riduce. E’ questo è un altro dei “motivi capitali” per fare, costruire una strada larga, fiorita, con “rinforzi” ai lati….
E’ evidente a tutti che quando siamo molto stressati basta poco…. A farci andare fuori.
La nostra strada, in poche parole, almeno in parte la costruiamo noi.
Il mio amico fraterno e maestro prof. Carlo Di Stanislao diceva sempre “il fato è invariabile ma il destino ce lo costruiamo noi. Il fato sono le carte che ci sono date nella partita della vita. Il destino è come ce le giochiamo”.
Quindi, concludendo, vorrei tu ricordassi che se è vero che molto ci è dato, altrettanto dipende da noi. Dalla nostra capacità di fermarci ed apprezzare il panorama. Da quanto smettiamo di “pensare solo al “traguardo” ed invece ci guardiamo attorno. E’ stato detto che ciò che osserviamo ai lati della nostra strada sono gli specchi di ciò che in noi faremmo molto più fatica a vedere.
Vedi tu.

La “frattura” degli dei (di Maurizio Corradin e Carlo Di Stanislao)


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